I primi ospiti

15 marzo 2009 data storica

I primi 20 cani hanno fatto il loro ingresso all'interno della struttura! Cani che per anni hanno sostato nella struttura del canile Municipale di via Adamoli, cani che hanno sperimentato la prigionia in spazi angusti per quasi la totalità della loro vita, cani abbandonati in età avanzata costretti a dormire e mangiare in ambienti umidi, troppo umidi per le loro ossa già provate. Cani anziani, disabili o caratteriali ma anche cani adottabili, cani che aspettano solo che qualcuno li scelga per tutta la vita.


Il loro arrivo è stato garantito dall'impiego di tutte le energie e risorse da parte della Cooperativa Sherwood scrl, ma un grazie va anche ai volontari dell'ormai ex-canile Municipale di Via Adamoli, a quei volontari che hanno voluto concedere una nuova possibilità a questi cani e a tutte quelle persone che ci hanno sostenuto e continuano a sostenerci.

I cani hanno potuto esplorare la loro nuova casa, camminare nel bosco, giocare liberi nelle grandi sgambate e finalmente poter riposare nella loro nuova cuccia, nel silenzio, circondati dall'odore dell'erba e del muschio, in quella calma che forse non avevano mai conosciuto o che avevano ormai dimenticato.


Li abbiamo accolti a braccia aperte, consapevoli che sarebbero stati affidati alle nostre cure e che avremo fatto tutto il possibile per accudirli al meglio.
I lavori proseguono, la strada è ancora lunga ma qualcosa è già pronto per loro: dormitoi accoglienti e riscaldati, nuove tettoie isolanti, recinti di sgambata.

Oggi alcuni di quei 20 cani hanno una casa e una famiglia, molti invece non ci sono più, e altri sono ancora in rifugio, un pò più anziani, a godersi la pensione in pace tra il verde di Sherwood

 

 

 

 

 

La storia di Ulisse


Nel mondo umano molte cose risultano più difficili, siamo esseri troppo razionali, troppo condizionati dal nostro passato, dal nostro vissuto e immancabilmente ci dimentichiamo di quella che è la nostra parte più antica, più legata alla terra e soprattutto al nostro istinto e alla nostra interiorità più innocente. Crediamo che Ulisse abbia voluto ricordarci questo.
I nostri amici a quattro zampe sembrano sceglierci per bisogno, ma sorge la domanda se tutto questo non avvenga proprio perchè i nostri compagni di viaggio vogliano aprirci intenzionalmente gli occhi, insegnarci ad amare, ad amare noi stessi e quello che la vita ha da offrirci, e magari ad assomigliare un pò più a loro. Siamo stati fortunati ad incontrare Ulisse lungo il nostro cammino, l'abbiamo scelto, lui ci ha scelto ed abbiamo intrapreso insieme questa intensa esperienza.

Ciao Ulisse, ci manchi, adesso fa male ma un giorno il tuo ricordo si trasformerà in un caldo abbraccio.

 

 

Ecco il cane che tutti vorrebbero ma che nessuno ha voluto: Ulisse.

La sua storia? Mancato il suo padrone, vive randagio nell’entroterra genovese: mangia ogni tanto, si ripara dove può. Vaga in cerca di amici ma ben presto conosce nemici, così diventa diffidente e poco fiducioso verso il genere umano. Poi il suo destino che ha incrociato il nostro, gli abbiamo costruito un grosso recinto, poi un altro con un’esposizione migliore, vicino alla piccola casa di un meraviglioso amico che tutti i giorni gli faceva compagnia.
Eh sì, perché Ulisse conosce il bosco, e mai si sarebbe adattato ad una vita di città. E’ cresciuto così, randagio. Abbiamo iniziato ad andare tutti i giorni da lui, per portargli cibo, mettergli sempre acqua fresca, coperte, fargli fare lunghe passeggiate. Lo abbiamo accudito, e anche un pò viziato, tanto da farlo diventare sempre più coccolone, anche se non ha mai perso la sua fierezza, la sua suprema dignità. Lo abbiamo lasciato così, libero, nei limiti della sua sicurezza ma protetto, finchè non è venuto con noi seguendoci in questa nostra grande avventura: il progetto Randagiopoli.

Ed è così che il rifugio Sherwood trova il suo primo ospite, perchè ci piace credere che proprio da Ulisse sia iniziato tutto. 

“ Il tuo cuore si spegneva ed il mio si stropicciava di un dolore insopportabile, ogni giorno accarezzo il tuo collare, sempre in macchina con me, chiudo gli occhi e rivedo te, amico dolce e fiero, quanto mi manchi.. aver avuto ogni giorno cura di te da quando ti ho conosciuto randagio per la strada a quando ti ho portato al sicuro al rifugio Sherwood con me, mi ha dato una gran gioia, quasi pari alla felicità che provavo sapendo che tu avevi ogni giorno cura di me. Tu non ci sei più ma io sento che mi sei sempre vicino, un dolce pensiero a te, amico Ulisse".

Marcella